lunedì 19 marzo 2012

Ryanair diventa la prima compagnia europea.


Superate anche Air France e Klm.

Se con 28,1 milioni di passeggeri imbarcati contro 25, la Ryanair ha staccato l’Alitalia sul fronte italiano, nel 2011 la regina delle compagnie aeree low cost ha messo a segno un altro sorpasso: rimasto in sordina, ma ancora più clamoroso.
Per la prima volta nella sua storia, ha battuto l’Air France-Klm 76,4 milioni a 75,7, come dire 700 mila passeggeri in più. E le ha strappato il titolo di prima compagnia d’Europa. 
I numeri, in questo caso, sono assoluti. Comprendono tutte le persone fatte viaggiare nel vecchio continente dalla Ryanair (l’unica sua meta extra europea è il Marocco) e tutte quelle che hanno volato sull’enorme rete globale dell’Air France-Klm, che da Papeete a Jakarta, da Helsinki a Cape Town e Santiago del Cile, comprende 254 destinazioni in 124 paesi del mondo. 
Eppure l’Air France-Klm non ha mai trasportato tanti passeggeri quanto nel 2011, quando il traffico è aumentato di quasi il 7 per cento rispetto l’anno precedente. 
Di più. Caso praticamente unico in Europa, grazie alla potenza di fuoco dell’Air France, in Francia è stata contenuta al minimo l’avanzata delle low cost. Sui voli internazionali, la quota di mercato delle compagnie a basse tariffe si aggira intorno al 23 per cento, contro il 42 per cento del nostro paese e il 55 per cento della Spagna. Quanto ai collegamenti nazionali, le low cost valgono il 12 per cento dei posti offerti in Francia e il 35 per cento circa in Italia. 
Il 2011 è stato un anno nero per la redditività dell’Air France-Klm. I conti si sono chiusi con i ricavi in aumento del 4,5 per cento a 24,4 miliardi di euro, ma con un deficit operativo di 353 milioni e una perdita netta di 809 milioni. 
Quest’anno non si annuncia migliore. Per i primi sei mesi, il président directeur général del gruppo, Jean-Cyril Spinetta, ha già ammesso di aspettarsi un risultato operativo ancora peggiore di quello del primo semestre dell’anno scorso (la perdita, allora, ammontava a 540 milioni). Per la seconda metà del 2012, però, si è augurato di vedere “l’impatto positivo delle prime misure del piano triennale di trasformazione” varato lo scorso gennaio. 
Resta l’incognita carburante. “Un aumento di 0,1 centesimi di euro del prezzo del barile di petrolio, si traduce in 300 milioni di euro in meno sul nostro risultato operativo” ha fatto i conti Spinetta. L’equazione fa impressione. Tanto più se si pensa che, dalla fine della scorsa estate a oggi, il prezzo del barile è schizzato da 100 a 120 dollari. 
Al terzo posto della classifica europea 2011, intanto, con 65,5 milioni di passeggeri imbarcati si è piazzata la tedesca Lufthansa: che, però, con le sue numerose controllate (la svizzera Swiss, l’austriaca Austriana, la low cost Germanwings e la britannica Bmi, ora in procinto di essere ceduta), è arrivata alla cifra record di 106,3 milioni di clienti.

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